Anche se ancora molti sono abituati a pensare alla fitoterapia come ad un approccio medico moderno e innovativo, in verità le sue origini sono ben più antiche di quanto si possa immaginare. Le erbe naturali sono state, infatti, le prime vere e proprie medicine riconosciute dall’uomo, oggi c’è stata una riscoperta delle loro potenzialità. Vengono, infatti, utilizzate sia per prevenire che curare i malanni e spesso in associazione ai farmaci naturali.
La fitoterapia nell’antichità
Fitoterapia deriva dall’unione delle parole greche “phytón” e “therapéia”, che significano rispettivamente “pianta” e “cura”. Già dall’etimologia, dunque, si evince l’assunto di base su cui si poggia questa pratica: la possibilità di curare un malanno a partire dalle proprietà salutari delle piante. Queste ultime sono state sin dal passato oggetto di studio per le antiche popolazioni, ma anche per i primi medici della storia.
A quanto pare il primo grande erbario risale al 3.400 a.C., fu voluto dall’imperatore cinese Shen Nung e contiene ben 237 prescrizioni fitoterapiche. Più tardi anche gli indiani, gli egiziani e i greci utilizzarono le erbe per i fini più disparati: dagli usi cosmetici a quelli di carattere terapuetico. I nuovi strumenti tecnologici adoperati oggi per lo studio scientifico delle piante ci hanno, però, permesso di incrementare le informazioni in nostro possesso e di sfruttare al meglio le loro proprietà benefiche.
La fitoterapia oggi
La fitoterapia si distingue dalla medicina convenzionale perché la sua azione non riguarda direttamente la cura di una patologia, ma si presenta piuttosto come un intervento che coinvolge l’assetto fisiologico. L’attività principale della fitoterapia è, dunque, ristabilire l’equilibrio delle funzioni vitali degli organismi viventi. Il processo si struttura su due livelli:biochimico ed energetico. Non può per questo essere considerata un’alternativa alla medicina tradizionale, anche se è considerata una branca della farmacologia.
I rimedi fitoterapici sono realizzati a partire da estratti che derivano da vegetali freschi o trattati (mediante essiccazione) e possono interessare foglie, fiori, frutti, radici e tutte le altre parti di una pianta. Persino le spezie, come la curcuma, possono avere vantaggi per l’organismo. In genere tutti questi ingredienti vengono assunti mediante tisane, prodotti realizzati ad hoc, infusi, compresse e gocce.
Vantaggi e opportunità dei prodotti fitoterapici
Il prodotto fitoterapico, dunque, ha perlopiù un’azione lenitiva e meno aggressiva di quella dei farmaci d’uso comune. Ricordiamo che, a seconda dei vegetali utilizzati, i rimedi fitoterapici possono svolgere azioni differenti. Tra le tante ricordiamo quella:
- antiossidante,
- antitossica,
- antidiarroica,
- antidiabetica,
- diuretica,
- antimicrobica,
- antinfiammatoria,
- epatica,
- regolazione degli ormoni,
- espettorante,
- sedativa,
- lassativa.
In definitiva, i prodotti fitoterapici sono utilissimi a tutti per ristabilire l’equilibrio psicofisico e, in particolar modo, ai soggetti che necessitano di cure e non possono per svariati motivi assumere medicine tradizionali. Anche in questo caso, però, è sempre meglio consultare un medico o una persona competente per capire come utilizzarli e in che dosi.
La fitoterapia può, dunque, considerarsi a tutti gli effetti la traduzione concreta del pensiero di Paracelso. Il medico e alchimista del Rinascimento, infatti, proprio in merito all’incredibile supporto che la natura offre all’uomo dal punto di vista della salute, afferma:
“Nella natura tutto il mondo è una farmacia che non possiede neppure un tetto”.